Le operazioni nel risanamento esterno

Il risanamento esterno delle facciate è necessario quando l’esterno dell’edificio mostra segni di cedimento che potrebbero essere sintomatiche di problemi anche piuttosto gravi. Eppure non è detto che in mancanza di segnali particolarmente evidenti non ci sia un problema. 

Per questo motivo, la prima operazione da fare è un’analisi approfondita della situazione della struttura. Bisogna capire, infatti, se sono presenti infiltrazioni e muffe. Queste richiedono interventi specifici per essere eliminate (e non solo coperte) prima di cominciare gli altri lavori di ristrutturazione. 

Questa casistica è molto più frequente nel caso di abitazioni dove non è stato fatto alcun intervento di isolamento delle pareti per migliorare la coibentazione. Con l’isolamento delle pareti dall’esterno (il rivestimento a cappotto), si ottiene infatti l’eliminazione di tutti i punti freddi e in questo modo aumenta la capacità di accumulo termico dell’edificio. 

La verifica delle condizioni della struttura esterna è quindi propedeutica al controllo dello stato dell’intonaco che potrebbe essere ammalorato oppure in fase di distacco. Bisognerà così agire di conseguenza andando ad eliminare la copertura vecchia e guasta. Solo dopo questo passaggio si passa ad un’analisi della muratura per capire il tipo di intervento necessario. Consentirà inoltre di comprendere l’entità dei danni causati nel tempo.

L’effetto delle condizioni atmosferiche 

Il tempo che passa è il maggiore fattore di deterioramento di un edificio, ma non l’unico. Tanti danni dipendono dall’ambiente circostante e dall’esposizione alle intemperie. La struttura infatti potrebbe soffrire sotto raffiche di vento, pioggia e neve, soprattutto se non ci sono altri edifici a copertura. 

Altre cause possono essere derivanti dal fatto che non è stata fatta una buona coibentazione con un cappotto termico esterno che evita infatti la formazione della muffa anche sulle pareti esterne poiché evita la generazione della condensa creata dall’umidità, che può fare seri danni alla struttura. Oppure semplicemente l’abitazione si trova in una zona molto fredda e umida e qui il fattore tempo fa il resto.

Come procedere per un risanamento esterno completo

La prima cosa da fare per procedere con un risanamento esterno è capire quali sono i motivi dei cedimenti o indebolimenti della struttura. Ciò consente di trovare la soluzione che li limiterà nel tempo o eliminerà il problema. Dopodiché si dovrà quantificare il danno per progettare un adeguato piano di recupero attraverso il risanamento esterno.

Dopo questo si potrà procedere con il lavoro su intonaco e tinteggiatura. L’intonaco precedente andrà eliminato nei punti in cui ci sono distacchi dalla struttura. Questo permette di rifare uno strato ben aderente e uniforme. Basta trascurare anche solo piccole parti imperfette per mettere a rischio il lavoro finale e farlo crepare dopo breve tempo.

Ci sono molte tecniche e materiali che entrano in gioco nel risanamento delle facciate esterne, quanti sono i diversi casi da trattare. Dal tipo di muro e dal tipo di problema che ci troviamo davanti, dovremo intervenire in un modo specifico per risanare, rinforzare e proteggere l’architettura. 

A prescindere dalla tinteggiatura, la scelta del colore e di eventuali decori, gli interventi da fare partono dalla profondità della struttura fino a raggiungere l’esterno. Solo in questo modo si avrà una facciata efficiente che conserverà le sue caratteristiche nel tempo.

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